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Facebook accusata di abuso di posizione dominante in Germania

19 Dicembre 2017 15

Facebook subisce un nuovo duro colpo da parte delle autorità statali: l'Autorità garante tedesca della concorrenza e del mercato ha accusato il colosso dei social network di abuso di posizione dominante. Al centro della vicenda si trova l'attività di monetizzazione dei dati personali dei suoi oltre 2 miliardi di utenti, impiegati per inviare pubblicità mirata.

Il caso ha riscosso grande interesse in Germania, paese da sempre molto attento alle tematiche della privacy personale, specialmente in seguito all'attuazione dei rigidi controlli statali imposti sui cittadini nel corso del periodo nazista e di quello comunista nella Germania dell'Est.

L'Autorità garante tedesca ha contestato, in particolare, alcuni dei requisiti di Facebook che permettono al social network di tracciare e profilare l'utente anche quando questo utilizza servizi come WhatsApp e Instagram, oltre alla raccolta di dati messa in atto persino durante la navigazione su siti esterni a Facebook, a patto che questi presentino un tasto Like integrato nella pagina. Non è necessario che l'utente lo clicchi; basta la sua presenza per assicurare al social network di ottenere le informazioni che cerca.

Facebook ha risposto alle accuse affermando che l'Autorità ha "dipinto un quadro della situazione poco preciso", nonostante abbia offerto tutta la propria collaborazione al garante tedesco. Il capo della sezione Data Protection di Facebook, Yvonne Cunnane, ha pubblicato un commento sulla vicenda, sottolineando che

"... nonostante la nostra popolarità in Germania, non ci troviamo in una posizione dominante. Una compagnia dominante opera in un mondo in cui i clienti non hanno alternative. L'utente medio di smartphone utilizza almeno 7 diverse app o servizi di comunicazione...".

Facebook detiene il controllo anche di altre importanti piattaforme di comunicazione, come Instagram e WhatsApp

Stando ai sondaggi delle agenzie Hootsuite e We Are Social, solo il 41% dei cittadini tedeschi ha un profilo Facebook, contro il 66% di quelli statunitensi, mentre si passa al 64% in UK e al 56% in Francia. All'interno del commento della Cunnane, la società tiene a ribadire la sua adesione alle leggi europee sulla protezione dei dati e l'intenzione di seguire le norme della Regolamentazione Generale della Protezione dei Dati che entrerà in vigore in Europa a maggio 2018.

L'intervento del garante tedesco, infatti, ha sollevato qualche dubbio in sede europea, dal momento che la mossa è stata vista come un tentativo di scavalcare le autorità dell'Unione. La Germania ha risposto sottolineando che la sua indagine è stata legittima, dal momento che l'abuso di posizione dominante e la salvaguardia della privacy sono due facce della stessa medaglia, quando si parla di social network. I risultati dell'indagine, tuttavia, dovrebbero essere presentati solo durante l'estate 2018. Sebbene questo non dovrebbe portare all'emissione di una multa, l'Autorità tedesca si aspetta che il risultato permetterà al governo di strappare a Facebook una promessa riguardo la cessazione delle politiche contestate.

"Facebook ha costruito una rete intricata, che permette di raccogliere e compilare una mole infinita di dati, del tutto opaca. Questo entra in conflitto con la possibilità di autodeterminazione degli individui coinvolti" ha commentato Johannes Caspar, commissario della Data Protection di Amburgo.

Quanto emerso oggi va ad aggiungersi ai recenti problemi riscontrati in Francia da Facebook, sempre in materia di privacy.


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Commenti

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masked?who

speriamo ci sia presto un declino di fb, covo di terroristi musulmani antidemocratici e se ti azzardi a criticarli ti bannano subito

Jon Snow

Zuccamerd è il Raiola del web. Ognuno dovrebbe starne alla larga.

Jon Snow

Registrazioni vocali che si interrompono e vengono inviate, tagli iniziali che vengono aggirati aspettando circa 1sec dopo aver iniziato a registrare, feature che dovrebbero essere utili, introdotte con lo scopo di creare ulteriore frustrazione (vedi possibilità di eliminare messaggi inviati con traccia visibile per entrambi, in modo da scatenare perplessità e paranoie nella persona che si ritrova la notifica "Hai eliminato questo messaggio"). Che senso c'era di far in modo che l'altro sapesse che un messaggio è stato cancellato? Perché creare dilemmi e dubbi? Questo è lo scopo del gruppo Zuccamerd, creare situazioni di perplessità. Prima le spunte che hanno rovinato amicizie (non così drasticamente ma il meme del "letto e non risposto" è fondato su verità), adesso il messaggio che ti avverte che ho cancellato un messaggio che ti ho inviato.
Whatsapp sarebbe cresciuta sana e potente in qualsiasi altre mani (Google, Microsoft, Amazon), purtroppo è finita nelle mani peggiori.

Alessio Ferri

WhatsApp è molto lontana da essere una m3rda come dici te.
Messangger è invadente e fb è fb.
Quando compro il telefono prima controllo che non sia installata

Pippo Quarto

Qua dentro ce n'è gran pochi però

Max

Diverte quelli con il suo quoziente intellettivo

Pippo Quarto

Che bello quando santos ti copia l'account

Pippo Quarto

Il prossimo turno è di Apple

Fabrizio

I tedeschi sono proprio paranoici in questo ambito, questa mossa non mi sorprende affatto.
Non dico che abbia ragione FB, ma non prenderei il parere tedesco come un benchmark

Max

Aggiungi whatsapp... ed il bello è che riescono ad essere una m3rda su ogni piattaforma indistintamente

Max

Facebook andrebbe accusata di circonvenzione di incapace...

ReArciù

Non ho ancora capito perché hanno permesso a Facebook di acquisire WhatsApp

Darkat

È da sempre che Facebook ha atteggiamenti altamente anticoncorrenziali e sleali, altro che abuso di posizione dominante, tra l'altro avessero dei prodotti validi, FB e Messenger sono alcune delle peggiori applicazioni che ho mai avuto, felice di essercene liberato.

turbognu

sempre più felice di vivere in europa

Thomas Schietti

Certo che Facebook ultimamente è accusato sempre di posizione dominante o di utilizzare i dati in modo inappropriato o di non pagare le tasse. Stranamente ...

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