19 Dicembre 2017
Facebook ha annunciato che, a partire dal 2019, fatturerà nel Paese in cui la pubblicità viene effettivamente venduta. È uno sviluppo importante di una storia che si protrae da molto tempo, specialmente in Europa: finora, Facebook ha fatturato la stragrande maggioranza di tutti i propri ricavi attraverso la divisione irlandese di Facebook, perché ha una tassazione molto più bassa rispetto agli altri paesi europei.
Il meccanismo è perfettamente legale. Non lo sfrutta solo Facebook - di fatto è lo standard per più o meno tutti i colossi del Web, come Google, Apple e Amazon - ma crea malcontento tra gli stati che quelle tasse non le ricevono, Italia inclusa; anche perché in ballo c'è davvero una montagna di soldi: si stimano almeno 5,4 miliardi di euro solo calcolando Facebook e Google tra il 2013 e il 2015.
Molti governi europei stanno manovrando per cambiare la legge: in Italia è la tanto discussa Web Tax, che entrerà in vigore proprio nel 2019 e, semplificando molto, è proprio ciò che Facebook ha deciso di fare volontariamente, citando la volontà di risultare più trasparenti.
Non tutti, però, sono convinti che a ciò corrisponderà necessariamente un aumento delle tasse versate da Facebook in Italia, Germania e gli altri stati d'Europa. Il fatto è che esistono altri metodi (legali) per eludere il fisco; Facebook è nelle condizioni ideali per applicare il transfer pricing, per esempio.
Riassumendo molto, il meccanismo si basa sul fatto che le tasse si pagano sui guadagni netti, non sul fatturato: le varie divisioni locali di Facebook potrebbero semplicemente usare la stragrande maggioranza dei loro guadagni per comprare servizi da Facebook Irlanda. A quel punto il guadagno si trasferirebbe a Facebook Irlanda, e quindi le tasse verrebbero nuovamente pagate con le aliquote irlandesi.
Massimo Mucchetti, senatore del PD e tra i principali fautori della Web Tax, dice che la legge italiana è già dotata di alcune norme per salvaguardarsi da questo schema, o almeno limitarne i danni. In ogni caso, è probabile che sarà necessario trattare direttamente con Facebook al fine di trovare una soluzione buona per tutti.
Commenti
I prezzi si allinerebbero a quelli dei venditori italiani senza fargli concorrenza sleale.
Per forza, ogni volta che arrivano soldi vengono forzati a spenderli.
Non ci sarà mai nessuno con il coraggio di mantenere i conti invariati e usare le entrate aggiuntive per il pagamento del debito.
La destra che dovrebbe essere quella fissata col pareggio è quella che in assoluto ha creato più debito.
Mentre il più impegnato con la riduzione è stato paradossalmente Prodi, il quale poi era odiato da una larga parte di italiani.
Ma se il debito continua a salire..
Oppure a pagare il debito, così non dobbiamo più pagare 40/50 mld di euro all'anno solo per quello.
È del PD... Tutto quello che aveva guadagnato, lo ha già perso!
Mostrami la correlazione tra +soldi incassati dallo stato e +povertà. E non il fatto che magari più tasse significhino meno soldi nelle tasche dei cittadini ma che più tasse (anche quelle alle multinazionali in questo caso) portino lo stato a spendere di più incrementando la povertà.
Sai che non ha senso si?
eh no si farebbe il gioco delle multinazionali
Ma livellare le tasse allo stesso modo dell'Irlanda? Mi pare una cosa normalissima andare dove si paga meno.
soprattutto se ci sono Consigliere in Materia Fiscale del Ministero dell'Economia che pare (notizia 22 Nov 2017) prendano mazzette per farsi dettare regolamenti da una delle Big Four della Consulenza, ossia le società che hanno come clienti principali proprio le multinazionali.
Si con le tasse italiane o non vendo più da noi o i prezzi schizzano alle stelle
Grazie all'ignoranza del consumatore
Non è un male. Si tratta di salvare le aziende che devono fare prezzi in base alle tasse locali contro altre che ne fanno in base a tasse estere inferiori
Ha una laurea: i suoi titoli sono già superiori a quelli del parlamentare medio
ma va, queste tasse spariranno nel nulla cosmico della politica italiana, come sempre del resto :(
A partire dal 2019....?
Qualcuno gli ricordi che l'anno prossimo sarà il 2018...
È già così, non servono nuove leggi... Tutto si gioca sulla loro interpretazione e sulla mancanza di controllo
Facebook non mi sta simpatico, ma quanto scritto nell'articolo non è corretto. Esistono delle leggi che disciplinano i cosiddetti prezzi di trasferimento, quindi una parte dei profitti deve restare in Italia altrimenti si parla di emissione fiscale (cosa che per altro già le web Company come Facebook Google e compagnia hanno ampiamente fatto)
Ah non lo so, dato che qua su HDBLOG tutti che dicono che se questi big le pagassero allora si abbasserebbero...
La tassa antielusione è facilissima da scrivere, manca una volontà politica vera, chissà perché.
Si vabbè....Amazon è una vita che campa così, come pensi sia diventato un colosso?
Sarebbe sacrosanto che chi vende servizi o beni su un territorio paghi le tasse su quel territorio, non esiste motivo perchè sia il contrario.
Anche gli store on line stranieri sarebbe corretto pagassero le tasse nel paese in cui vendono, oltretutto per non generare concorrenza sleale e tirarci la zappa nei piedi da soli.
Si certo credici, di sicuro lo fanno!!!
cioè stiamo parlando proprio dell ABC...questo è un mondo veramente assurdo..ma di che stiamo parlando
Sto essere è laureato in filosofia e sul curriculum leggo : è oggi il Presidente della Commissione Industria, Commercio, Turismo del Senato della Repubblica. Da Presidente della Commissione Industria si è occupato di importanti dossier, tra i quali il caso Ilva, quello di Telecom Italia e Alitalia, la riforma della legislazione sull'Offerta pubblica di acquisto (Opa) e le nomine dei vertici delle società partecipate dallo Stato come Eni, Enel, Terna e Finmeccanica
Siamo in buone mani... #NoFuture
Quindi ora abbassano le tasse, no?