Ad un anno circa di distanza dalla presentazione ufficiale di Ubuntu Touch OS il sistema operativo Canonical trova finalmente casa, archiviato il tentativo crowd funding Edge. Mark Shuttleworth, fondatore e product strategy leader, ha annunciato nel corso di una conferenza stampa, tenutasi a Parigi nelle scorse ore, che il primo accordo con un importante produttore è stato siglato, presto avremo quindi un device high-end con questo OS basato su Linux. Nessuna roadmap precisa, bensì un generico 2014 che ci lascia ben sperare quantomeno nel secondo appuntamento dell'anno del Mobile World Congress di Barcellona.

Abbiamo concluso il nostro primo set di accordi per la vendita di Ubuntu su smartphone. Siamo passati dalla fase di 'ideazione di un concept' a quella del 'lo venderemo'. Il che ha un gran valore per il team.

Queste sono le parole chiave rivelate dallo stesso Shuttleworth, ma il portfolio potrebbe essere ben più vasto se quanto segue andasse realmente in porto:

Siamo adesso ad un buon livello nelle trattative con altri quattro brand. Loro vendono grandi quantitativi di telefoni in tutto il mondo, sia nei mercati principali che in quelli emergenti, sia sui canali business che su quelli consumer.

Il panorama mobile sta dunque per espandersi nuovamente e la sfida per il quarto posto nella prestigiosa classifica sarà tutta da seguire. BlackBerry tiene testa grazie a milioni di fan che ancora puntano sul brand, ma la coperta è corta, Firefox OS punta invece alle masse con terminali economici e Ubuntu debutterà a quanto detto con dispositivi top class. Di fondamentale importanza sarà per tutti l'apporto degli sviluppatori e l'eventuale compatibilità con piattaforme già ampiamente rodate come può essere il Play Store di Google. I volumi di vendite sono importanti e Shuttleworth ha precisato che non desidera relegare Ubuntu Touch OS ad una sola nicchia, confidente che troverà il suo posto sul mercato.

Fulcro iniziale saranno i servizi principali ad oggi utilizzati da tutti gli utenti, quindi tutte le principali App come LinkedIn, Baidu, Facebook, Evernote e Pinterest, elevate ad un 'livello superiore' rispetto alle altre piattaforme:

La loro immagine risulterà frescha e pulita. Sono molto più sfruttabili qui che in qualsiasi altro nuovo telefono.

Importantissimo sarà l'apporto degli sviluppatori e la base Linux del Kernel molto vicina a quella di Android faciliterà le operazioni. Non ci aspettiamo infatti una compatibilità nativa come molti sperano, ma sarà comunque facile per i developer trasferire le proprie App Android sulla nuova piattaforma Ubuntu Touch, un vantaggio non indifferente.

Non abbiamo fatto alcun annuncio sulla compatibilità Android, ma l'abbiamo resa tremendamente facile per voi (sviluppatori) in modo da elaborare contemporaneamente entrambe, in che è stupendo da poter fare.

Ultimo aspetto, non indifferente, riguarda gli accordi già presi con molti operatori, canali preferenziali di vendita che al giorno d'oggi rappresentano uno step fondamentale nella distribuzione. Gli operatori sono poi ben felici di poter spingere un sistema operativo nuovo che tolga Android e iOS dall'Olimpo, la concorrenza è madre di tutto in questo campo e Ubuntu Touch OS può essere un occasione per tutti, motivo per cui hanno già mostrato interesse  Vodafone, 3, EE, KT, SK Telecom, Verizon, Deutsche Telecom, T-Mobile, PT ed altri.

La nostra prova diretta risalente allo scorso MWC 2013 per chi se la fosse persa: