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La Rubrica dei lettori | Fotocamere e smartphone: il “matrimonio” che ha rivoluzionato il mondo

29 Aprile 2017 366

Torniamo oggi con l’appuntamento della Rubrica dei Lettori è una sezione del blog che permette a tutti gli utenti di porre i propri dubbi, quesiti, prove, test e pensieri ai fan del mondo Mobile. Tutti i contenuti di questa rubrica sono realizzati dagli utenti e, pertanto, non sono opera della redazione e/o esprimono pensieri e opinioni del sito. Oggi G. S. ci parla di fotocamere e smartphone con un approccio molto personale e particolare a questo connubio che oggi diamo per scontato ma fino a pochi anni fa era tutto tranne che normale.

Fotocamere e smartphone: il “matrimonio” che ha rivoluzionato il mondo
Esattamente 20 anni or sono — più precisamente nel giugno del lontano 1997 — un telefono cellulare “sposava” una fotocamera digitale. A celebrare quello storico “matrimonio” fra queste due tecnologie fu Philippe Kahn, un inventore statunitense che passò alla storia come il padre dei cellulari dotati di fotocamera.

Oltre ad essere il padre di questa tecnologia, Philippe è prima di tutto il papà di Sophie, la graziosa neonata che potete ammirare nell’immagine a fianco. A proposito... sapete come è stata scattata questa foto? Se la risposta che avete dato mentalmente è “con un telefono cellulare”, allora siete giunti proprio alla conclusione corretta!

Da quando Philippe Kahn scattò quella foto, ne è stata fatta di strada in questo campo. Molti di noi hanno assistito all’evoluzione di questa tecnologia, ma magari i nostri lettori più giovani non hanno avuto questa opportunità (per ovvie ragioni anagrafiche). È anche per questo motivo che ho deciso di dedicare un intero approfondimento a questo interessante mondo. Il viaggio che sto per intraprendere non solo ci permetterà di incontrare (o per chi ha qualche anno in più, di rincontrare) alcuni dei dispositivi che hanno fatto la storia della tecnologia mobile degli ultimi due decenni, ma ci consentirà soprattutto di capire tecnicamente cosa si nasconde dietro ad una foto scattata con il proprio smartphone.

Come la fotocamera digitale finì sui primi telefoni cellulari

Anche se, come ho già detto, Philippe Kahn già nel 1997 realizzò il primo cellulare in grado di scattare foto, fu necessario attendere qualche anno prima che questa tecnologia potesse iniziare a prender piede. Fu soprattutto nei primi anni del 2000 che i cellulari dotati di fotocamera iniziarono ad occupare spazio sugli scaffali dei negozi di elettronica di tutto il mondo. Uno dei primi telefoni cellulari dotati di fotocamera digitale fu il J-Phone J-SH04 realizzato dalla giapponese Sharp. Questo telefono ospitava una fotocamera da 0,11 megapixel. Non possiamo affermare che il J-Phone J-SH04 sia stato il primo telefono della storia ad integrare una fotocamera, ma possiamo dire forte e chiaro che il telefono realizzato da Sharp in collaborazione con la telco J-Phone è stato il primo in assoluto a vantare un sistema che permetteva agli utenti di allora di trasferire immagini in modalità wireless. Se siete dei “Millenials” non ci troverete nulla di innovativo, ma all’epoca fare una cosa del genere rasentava il fantascientifico.


Nel giugno del 2000 Samsung lanciò sul mercato SCH-V200, il primo telefono cellulare della storia dotato di fotocamera digitale ad essere stato commercializzato su larga scala. Questo dispositivo era in grado di scattare foto servendosi di un sensore da 0,35 megapixel. Uno dei più grandi limiti di questo dispositivo riguardava la quantità di scatti che poteva effettuare: soltanto qualche dozzina. Poco tempo dopo anche nel mercato statunitense i telefoni dotati di fotocamera iniziarono ad acquisire maggiore notorietà. Negli USA era molto diffuso il Sanyo SCP-5300, un telefono realizzato nel 2002 che era in grado di scattare foto da 640 x 480 pixel grazie ad un sensore da 0,3 megapixel. Questo dispositivo era uno dei pochi in grado di personalizzare gli scatti. L’utente poteva modificare, ad esempio, il bilanciamento del bianco e inserire anche alcuni filtri (bianco e nero, negativo, seppia…). Oggi tutto ciò può essere fatto su un qualsiasi smartphone, ma all’epoca era un “privilegio” riservato a pochi utenti. Nel 2005 la finlandese Nokia presentò il Nokia N90, cellulare che ricordava vagamente una videocamera e che integrava un sensore da 2 megapixel dotato di autofocus, flash LED e ottica Carl Zeiss. Nel 2005 Samsung ritornò ad essere protagonista in questo settore presentando il telefono SCH-V770, che veniva utilizzato dagli utenti a mo’ di piccola fotocamera digitale, visto che ospitava un sensore da 7 megapixel.


Nel 2007 Apple reinventò il concetto di telefono cellulare presentando iPhone, il primo smartphone “made in Cupertino”. La crea-tura di Steve Jobs rivoluzionò letteralmente il mercato della telefonia mobile grazie all’introduzione del Multi-Touch, grazie all’eliminazione della tastiera fisica e soprattutto grazie alla possibilità di avere il mondo intero nella propria tasca con Internet. L’iPhone nonostante fosse un dispositivo estremamente avanzato dal punto di visto tecnologico, sotto certi aspetti presentava ancora dei tratti “primitivi”.


Il comparto fotografico del primo iPhone, infatti, era nettamente inferiore rispetto a quello dei suoi principali competitors: sensore da soli 2 megapixel, assenza dell’autofocus e del flash LED e impossibilità di registrare video. Decisamente troppi limiti! Col tempo Apple prestò maggior attenzione alle fotocamere dei propri iDevice ed è per questa ragione che oggi gli iPhone sono fra gli smartphone più apprezzati sotto questo aspetto. Basti pensare all’attuale top di gamma di casa Apple, ovvero iPhone 7 Plus, che addirittura ospita una Dual Cam posteriore (approfondisco il discorso delle doppie fotocamere più avanti). Con l’avvento dei primi smartphone touch-screen, iniziò la “corsa al megapixel”.

Fino a 20 anni fa pochi avrebbero immaginato di poter scattare una foto con il proprio cellulare, eppure questo è esattamente ciò che è accaduto. Il passo successivo fu quello di condividere i propri scatti con il mondo intero, e anche questo sogno si è materializzato grazie all’avvento dei social network. A questo punto mi chiedo quale sarà il prossimo step evolutivo che verrà raggiunto in questo campo. Avrà a che fare con la realtà aumentata (AR) o con la realtà virtuale (VR)? È troppo presto per sbilanciarci e speculare sarebbe soltanto una perdita di tempo. Nel frattempo che aspettiamo le novità che ci riserva il futuro, inganniamo l’attesa cercando di capire meglio cosa si cela dietro ad una foto scattata con il proprio telefono.

L’hardware delle fotocamere dei nostri smartphone

Forse non ci avete mai fatto caso, ma quando vi accingete a fotografare un soggetto o un paesaggio con il vostro telefono state per invocare, quasi simultaneamente, tante piccole componenti hardware. La qualità dei video e degli scatti che la fotocamera del vostro smartphone può vantare, dipende proprio dalla componentistica che ospita al suo interno. Alcune di queste parti hardware vi consentono di scattare foto di ottima qualità anche di notte, mentre altre componenti vi permettono di girare video più o meno stabilizzati anche se non vi siete avvalsi di un Manfrotto durante la fase di registrazione. Andiamo a “zoomare” su alcune di queste componenti per conoscerle un po’ più da vicino e per capire come nasce una fotografia.

Nonostante le fotocamere dei vari smartphone possano essere per certi versi molto diverse fra loro, tutte hanno in comune alcune componenti. Tutte le fotocamere sono dotate ad esempio di una lente, che permette loro di “vedere” l’ambiente circostante; tutte hanno un sensore, che prende le immagini catturate dall’obiettivo trasformandole in dati digitali; e tutte si servono di un software che analizza i dati raccolti dalla fotocamera trasformandoli in un file immagine. Ma come mai, pur avendo più o meno le stesse componenti hardware, le fotocamere degli smartphone si differenziano molto per quanto riguarda qualità e funzionalità? Perché, come dicevo poc’anzi, la qualità di uno scatto dipende molto dalle scelte che i vari produttori fanno nel momento in cui progettano la fotocamera (o meglio, le fotocamere) di un determinato dispositivo. Stesso discorso per le funzionalità.

  • Pensiamo ad esempio all’obiettivo della cam del nostro smartphone. Maggiore sarà la qualità dell’obiettivo della fotocamera, maggiore sarà la qualità dei nostri scatti e minori saranno le probabilità di incappare in alcuni difetti (aberrazioni cromatiche, distorsioni, “rumori” e quant’altro). L’obiettivo, formato da una o più lenti, cattura la luce e invia i dati raccolti al sensore, che conosceremo più da vicino fra pochissimi istanti. L’obiettivo può essere composto da alcune parti mobili che consentono, fra le altre cose, di migliorare la rapidità della messa a fuoco. Solitamente l’obiettivo ospita il diaframma che regola la quantità di luce necessaria per scattare una foto di qualità, soprattutto quando ci si trova in un ambiente poco illuminato. Gli obiettivi realizzati da alcuni marchi “storici” come ad esempio Leica e Carl Zeiss riescono a garantire una qualità davvero superlativa.
  • Fra l’obiettivo e il sensore trova posto l’otturatore, il meccanismo che aprendosi consente il passaggio della luce che andrà a finire poi sul sensore. Ce ne sono di diversi tipi (otturatore a tendina, a iride, ecc.). Solitamente le fotocamere degli smartphone possiedono un otturatore di tipo elettronico.
  • Una delle componenti più importanti presenti nelle fotocamere dei nostri telefoni è il sensore. I sensori delle fotocamere degli smartphone utilizzano quasi universalmente la tecnologia CMOS (questo tipo di sensori non solo si occupano della cattura dell'immagine ma si anche della sua processazione digitale, effettuando il tutto con un ridotto consumo di energia), visto che questa tecnologia risulta essere molto meno costosa rispetto a quella CCD. A prescindere dalla tecnologia utilizzata, tutti i sensori sono composti da milioni di pixel e ogni pixel è costituito da una micro-lente e da fotodiodi che hanno il compito di trasformare il segnale luminoso in segnale digitale. Il segnale digitale viene poi elaborato dal processore d’immagine (ISP) situato all’interno del SoC. Molto spesso quando un utente decide di comprare un nuovo smartphone utilizza il numero di megapixel indicati sulla scheda tecnica del prodotto come metro di paragone per giudicare il comparto fotografico dei vari dispositivi presenti sul mercato. Basarsi unicamente su questo parametro, però, potrebbe essere fuorviante. Per quale ragione? Perché non è la quantità di megapixel ad incidere sulla qualità dello scatto, o meglio non è l’unico fattore che rende una cam in grado di scattare foto più o meno buone dal punto di vista qualitativo. Piuttosto è la grandezza del sensore a incidere in modo significativo sulla qualità delle immagini che la fotocamera sarà in grado di catturare. Maggiore sarà la dimensione del sensore, maggiore sarà la grandezza di ciascun pixel e, di conseguenza, maggiore sarà il quantitativo di luce che finirà su ogni pixel. Questo spiega per quale ragione il nuovo Samsung Galaxy S8 avente un sensore 1/2.5" da 12 MP scatta foto decisamente migliori del Galaxy S6 edge che monta un sensore un po’più piccolo (1/2.6") ma con un maggior quantitativo di megapixel, 16 per l’esattezza.

Fino a un paio d’anni fa la maggior parte degli smartphone integravano una fotocamera posteriore single-lens (o mono-lente). In questo momento, però, sono sempre più diffuse le configurazioni dual-lens (per approfondire il discorso delle doppie fotocamere vi consiglio di leggere il riquadro “Doppia fotocamera: a cosa serve?” che trovate al termine di questo approfondimento).

  • Nel paragrafo dedicato all’obiettivo ho fatto un piccolo accenno al diaframma, una componente che merita maggior attenzione. Il diaframma non è altro che un dispositivo composto da tutt’una serie di lamelle a forma di mezzaluna ed è posizionato proprio all’interno dell’obiettivo. Questa componente regola la quantità di luce che andrà a colpire il sensore. È il grado di apertura del diaframma (ovvero il rapporto fra la lunghezza focale e il diametro del diaframma stesso) che va ad aumentare o diminuire l’incidenza di aberrazioni ottiche presenti nei nostri scatti, soprattutto in condizioni di scarsa luminosità. Solitamente l’apertura del diaframma viene misurata in “Stop” o “f/stop”. Maggiore sarà la quantità di luce che passerà attraverso la lente, più bassa sarà l’apertura del diaframma espressa in “f/stop”. Tuttavia è importante ricordare, che il diaframma a lamelle descritto e di normale utilizzo nelle macchine fotografiche digitali, risulta costoso ed ingombrante in uno smartphone, pertanto è prassi utilizzare una soluzione software, il cui funzionamento è identico, con i dovuti limiti ovviamente.
  • Solitamente utilizziamo gli smartphone senza avvalerci di particolari attrezzature, e per tale ragione la presenza di uno stabilizzatore ottico dell’immagine (OIS) nella cam dei nostri dispositivi è fondamentale per produrre contenuti di una certa qualità. Come funziona lo stabilizzatore ottico? Le fotocamere con stabilizzatore ottico hanno il sensore posizionato su un impianto stabilizzato. Utilizzando informazioni provenienti da un giroscopio posto proprio vicino alla fotocamera, l'intero impianto viene spostato tramite degli elettromagneti che vanno a contrastare il movimento fisico del dispositivo. Questo sistema mantiene gli elementi ottici nella stessa posizione, anche quando la fotocamera subisce degli spostamenti piuttosto bruschi, e questo permette di ridurre sensibilmente i tanto fastidiosi tremolii durante la fase di registrazione.

L’interessante viaggio che ho intrapreso pochi minuti fa si è quasi concluso. Ho avuto modo di riesumare alcuni mo-menti salienti della tecnologia mobile degli ultimi due decenni e, cosa ancora più interessante, questo report mi ha permesso di capire quali tecnologie si celano dietro le fotocamere dei nostri device. Con molta probabilità la prossima volta che vi accingerete a effettuare qualche scatto con il vostro telefono, ripensando al mio report di oggi, apprezzerete un po’ di più anche gli scatti meno perfetti.

Manca però ancora un elemento distintivo dell'evoluzione tecnologia delle fotocamere in ambito telefonia, ossia la sempre maggior adozione di soluzioni dual-cam, vediamo in sintesi vantaggi e diversità di filosofie nelle soluzioni adottate dalle maggiori aziende di telefonia.

Doppia fotocamera: a cosa serve?
Huawei P10, LG G6, iPhone 7 Plus. Cosa accomuna tutti questi top di gamma? La presenza di una doppia fotocamera posteriore. Nell’ultimo biennio la “moda” della Dual Cam è diventata sempre più comune e ormai anche i brand meno “stellati” hanno iniziato a implementare sui propri device questa feature hardware.
Ma a cosa serve esattamente la doppia fotocamera? Rispondo a questa domanda analizzando brevemente le principali caratteristiche del doppio sensore di ciascun flagship citato nell’incipit di questo riquadro. Partiamo con il primo: Huawei P10. Lo smartphone di punta della “Cina che può”, ospita un sensore RGB da 12MP e un sensore monocromatico da 20MP. I dati raccolti da questi due sensori, una volta fusi in un’unica immagine, restituiscono uno scatto alquanto dettagliato e con alcune sfumature cromatiche piuttosto fedeli alla realtà.
Decisamente diversa, invece, la filosofia adottata da LG. La fotocamera del G6, l’attuale smartphone di fascia alta del produttore sudcoreano, ha un’ottica grandangolare (125°). Questa soluzione adottata da LG permette di effettuare degli scatti particolarmente interessanti che riescono a con-centrare in una singola immagine una “porzione” di contesto sensibilmente maggiore rispetto alle fotocamere che non adottano la tecnologia grandangolare. LG ha evidentemente cercato di riproporre il grandangolo che è possibile ammirare sulle fotocamere DSLR (paragone un po’ azzardato, ma serve a capire l’ottimo lavoro fatto dalla società di Seoul).
Uno dei due sensori implementati su iPhone 7 Plus funge da teleobiettivo ed è quindi in grado di percepire la profondità di campo. La soluzione ideata da Apple consente di effettuare uno zoom ottico 2X (in pratica zoomando fino a 2X le immagini non perderanno qualità) e, soprattutto, di effettuare foto con effetto bokeh (soggetto in primo piano a fuoco e sfondo sfocato).

IN SINTESI:

La doppia fotocamera presente sugli smartphone di ultima generazione migliora sensibilmente la qualità dei nostri scatti. Il primo sensore solitamente assolve i compiti che vengono normalmente eseguiti anche dai sensori delle fotocamere mono-lens, mentre il secondo sensore può esser impiegato per:

  • Realizzare scatti di maggiore qualità (come su Huawei P10);
  • Amplificare il grandangolo (come su LG G6);
  • Ottenere una profondità di campo maggiore (come su Apple iPhone 7 Plus).

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Commenti

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Body123

Come mai?

O_Marzo

Ma in quel caso è una tua esigenza limitata e circoscritta e allora ok, a te non servono, qualcun altro potrebbe avere altre esigenze e quindi potrebbero essergli utili

Zoover

Certo, ma per fare tutte le altre cose che hai elencato e che potrebbero essere utili, non servono le menate da comunità scientifiche per dimostrare quale cam fa le foto più lunghe.

DarioDP

L'808 non era un Lumia, aveva Symbian!

androidx

ho visto tutta l'evoluzione dei cellulari dal 1995 ad oggi... di sicuro la serie N (grazie Nokia) è stata la prima che ha permesso alla massa di fare delle foto che ancora oggi sono guardabili su PC (ho tutto l'archivio da N73 in poi)

Enrico Bianchi

Anche il 950 ha una fotocamera a livelli altissimi. E l'unico che quasi ci si avvicina è l'iPhone (sì, sono serio)

RafaStyle

Secondo me all'epoca il 925 era il piu bello e migliore esistente, la fotocamera era il top de l top, peccato per la fine che hanno fatto... Anche xke la Nokia di ora nn sara mai quella di una volta...

LaVeraVerità

E di questo vai orgoglioso?

Christian Saccani

La doppia fotocamera di iPhone 7 non dovrebbe consentire una minore profondità di campo? Infatti i teleobiettivi "schiacciano" la prospettiva riducendo, appunto, la profondità di campo. Più precisamente, questa soluzione permette di scegliere che profondità di campo applicare alla foto, maggiore (wide) o minore (tele).

Gaetano Pelosi

Ma sai non credo proprio che la scelta del CEO sia stata fatta alla luce del sole, meltem poi è nato nel periodo in cui lui era CEO, ad aprile 2011 (lui è stato nominato a settembre 2010), ed è stato cancellato a maggio 2012, ed anche maemo e meego son di quel periodo.. Troppe cose che non tornano..

lore_rock

Elio per quanto gli si possa dare contro é stato scelto dal consiglio di amministrazione nokia, e per quanto microsoft non abbia dato una mano la colpa é stata di Nokia che stava investendo tempo e risorse nell'inutile meltemi (trovai un articolo anni fa).

Gaetano Pelosi

Non si saprà mai.. Quegli idi0ti di Microsoft hanno rovinato tutto pur di far diffondere quella sottospecie di windows NT azzoppato, a cominciare da e(F)lop.. Una Rabbia la mia che farà fatica a placarsi..

lore_rock

Maemo era bestiale, bastava solo un touch capacitivo sul n900 e erano anni luce avanti a android e ios.
Symbian forse avrebbe richiesto troppo lavoro per cambiarlo però si, forse se lo avessero fatto per tempo potevano evitare maemo.

Gaetano Pelosi

Beh io ho sempre creduto e credo ancora oggi che maemo e meego fossero state delle distrazioni, degli esperimenti malriusciti, mi fa strano vedere che c'è gente che parla più di quei due OS che non symbian, forse perché essendo su base linux pensavano di farci girare gli apk.. Sicuramente è per quello, detto ciò nokia a mio parerr DOVEVA continuare con symbian e resistere agli attacchi esterni, sopratutto quelli americani.. Fidati che ci sarebbe stata una bella guerra tra symbian e android, solo loro.. Meraviglioso..

lore_rock

Ti assicuro che ti sbagli. Sono stato a lungo sostenitore di Nokia e Symbian ma oggi semplicemente non esistono più ne l'uno ne l'altro e la cosa, ti garantisco, mi dispiace e molto.
Bramai a lungo un n8 ai tempi ma gia era fuori dai giochi e quando ho avuto occasione ho preferito prendere un galaxy s2 rispetto a un 808 proprio per quel discorso.
Sono passato poi a lumia 920, 930 e ora 950 (microsoft e non più nokia) ma ho sempre sognato una nokia con maemo sulla fascia alta (ho sempre creduto questo superiore a meego che ha azzerato lo sviluppo senza alcuna ragione) e Symbian sulla media-bassa accomunati dallo sviluppo in QT.
Purtroppo la realtà é che questo non é mai successo.
Ti ripeto, non é una trollata, credimi, sono cresciuto con nokia e Symbian.

moichain

si abbastanza addirittura c'è un samsung SCH-V200 uscito nel 2003 come il primo cameraphone! ricordo a tutti che il primo era il nokia 7650 a maggio 2002 seguito dal sonyericsson P800 ad ottobre informarsi prima di scrivere gli articoli sarebbe fondamentale a mio avviso!

Gaetano Pelosi

Vai a fare il troll da un'altra parte..

lore_rock

Lo dico con tanta amarezza, pagherei oro per vedere rinascere Symbian ma preferisco non soffrire :(

Gaetano Pelosi

Meglio che non capisci..

Gaetano Pelosi

Dimmi il senso di paragonare windows phone con symbian per le app, che tra l'altro l'os americano ne ha di più.. Cos'è, se non ce ne sono 2 milioni non conta niente? Perché è questo che lasci intendere..

lore_rock

Personalmente non ho capito nulla xD.
Comunque pace, tanto ormai Symbian é andato

lore_rock

Ha tante belle cose ma ma lasciamo stare il discorso app che non appartiene a windows mobile figuriamoci a Symbian.

KaIser

tranquillo :)

stuck_788

ma se nel 2002 sono usciti anche il Panasonic GD87 e lo Sharp GX10 che avevano la fotocamera... li vendevano brandizzati Vodafone anche...
un articolo fatto un po' ad cazzum

Gaetano Pelosi

Il fatto è la curva di apprendimento del linguaggio nativo symbian c++ è molto ripida, ci va del tempo per fare un'app fatta bene, al contrario invece del framework QT, il problema è che QT offre un accesso parziale a basso livello software del device, rispetto a symbian c++.. Qui le differenze http://stackoverflow. com/questions/2145003/qt-or-symbian-c

Raiden

Uh che bello rivedere il P900... l'ho avuto dal 2003 al 2007!

Gaetano Pelosi

Non voglio contraddirti, ma 808 è anch'esso smartphone e si possono installare le app..

O_Marzo

È "sbagliato" essere fissati ma lo è anche imputarsi sul contrario, non vuoi farti selfie? Bene, d'accordo. Ma la fotocamera non serve solo a quello, una foto per appuntarti un codice al volo, un test, qualsiasi cosa.. Uno smartphone per definizione deve semplificarti la vita ed è anche grazie ai suoi strumenti che lo può fare

IlFamosoAnonimo

L'ultimo Symbian!

IlFamosoAnonimo

Già, il vero marchio innovatore nella telefonia mobile, mi ricordo il Nokia 6600 che ho ritrovato poco tempo fa, un telefono del 2004 che faceva cose che nella Apple ci sono voluti 3 telefoni per introdurre! Ora vedremo con hmd mobile se è la volta buona che Nokia ritorna quella di una volta....

TechGuy

l'auto è stata ideata da Ford con la Ford T, il resto è fuffa, test, prove, prototipi, progetti incompleti e così via. Apple ha creato svariati prodotti e messi in vendita, prodotti che cambiano le cose e rivoluzionavano e introducevano dei settori. Mi viene in mente il mouse "ah è stata la Xerox" ma il mouse di Apple funzionava, avevano preso l'idea della xerox, buttata nel cestino e rifatta da 0 portando un prodotto comodo e che funzionava, ma totalmente diverso dall'idea di xerox.

Valentino Rendina

sei tu fraintendente, perché è come se avessi affermato che l'auto è stata ideata da ford.

moichain

https://uploads.disquscdn.c... chuck questa volta ti sbagli ha ragione lui è uscito nel 2003

danihd

Invece ti sbagli tu e quello sotto.
Il nokia è arrivato nel 2002, e il samsung nel 2003.

TechGuy

no, non hai capito una mazza, l' "automobile è diversa dal carro".

H6

Ciao, lo so bene ma è un articolo sulla telefonia in generale non su Nokia e spesso chi crea qualcosa non è la stessa che la rende famosa.
Vedi col lettore di impronte digitali, implementato da Motorola in un atrix (se non erro) ma reso famoso da altri.
A me ha dato fastidio che molti abbiano criticato senza dar una "soluzione" e senza nemmeno leggere l'articolo!
Nell'articolo manca qualcosa ma credo sia stato fatto per non annoiare troppo e non creare un papiro.

H6

Lo so, ma mettere tutto (secondo me) non sarebbe stato possibile.
Nel suo complesso l'articolo nom entra nello specifico di tutto ma solo sull'evoluzione.
Spesso chi crea non è lo stesso che lo rende famoso, vedasi il lettore di impronte digitali già presente in un Motorola (atrix, se non erro).

H6

Ciao, mi scuso se ieri me la sono presa un po' con te ma purtroppo mi sembravi uno dei soliti criticoni.
Ne avevo letto troppi che facevano commenti critici "Nokia questo gnegnegne" senza dar una motivazione o comunque senza nemmeno aver letto l'articolo.
Sì, come dicevo sotto, mancano parti salienti ma probabilmente poi sarebbe stata una carrellata di Nokia.
Nokia ha creato molte cose ma altre aziende le hanno rese famose.
Nokia ha creato, se così vogliamo dirla, l'idea di smartphone ma effettivamente con l'avvento di Apple si è avuto quel boom (a mio avviso).
Mettere tutto sarebbe stato, a mio avviso, troppo lungo e noioso.

H6

Taci va. Non sei nemmeno riuscito a dare una spiegazione od un commento quindi era meglio se non commentati tu.

look47

Avere la fotocamera sul proprio telefono è una cosa veramente comoda. Personalmente non la utilizzo più di tanto, tanto che mi sono accordo di avere una lente crepata solo dopo circa tre mesi dalla rottura ( credo Ahahah).

Sauron82

Scusa eh ma snobbare quello che era il brand di riferimento di un intero settore come la telefonia solo perché ora è stato superato mi pare poco onesto se mi permetti. Non è che perché adesso Samsung domina mano nella mano con Apple allora Nokia non è mai esistita o non ha fatto nulla di importante.

Zeno-sama

Siamo in 2 ahahah

Zoover

Assolutamente no!Se capita,me le fanno gli altri nelle foto di gruppo con i loro dispositivi.. Ma io non faccio e non mi faccio foto di nessun tipo.

Body123

Cioè tu non ti fai mai foto?

moichain

ma in italia arrivò dopo io l'ho presi nel giugno 2001! dato via subito foto erano come francobolli!

moichain

c'erano 2 modelli in esclusiva 3 https://uploads.disquscdn.c...

Fausto Gloria

Il mio ha quella del primo febbraio

trucido

ho ancora il moto a925 chiuso in un cassetto, mi sembra che fosse il modello precedente ad a1000

Zoover

Se ci fossero produttori di smartphone senza le cam,di conseguenza a prezzi inferiori,non ci penserei due volte ad acquistarli!Mai fatto foto in vita mia!Ma vedo che è dai tempi dei primi videofonini che siete tutti fissati con i telefoni che fanno le foto più lunghe!

GS

Hai ragione è un altro argomento interessante. Lo metto nella mia "to-do list"

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