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Come lo smartphone mi ha salvato la giornata #truestory

23 Dicembre 2016 205

Disclaimer: forse i "Millenial" potrebbero pensare che ho scoperto la proverbiale acqua calda ma, in realtà, queste parole non sono rivolte ai nativi digitali di ultima generazione. Scrivo di ultima generazione perché, sebbene trentenne a cui viene dato del "lei" (se non addirittura del "voi") dai più giovani, mi considero anche io un nativo digitale e la linea di demarcazione si trova un po' più in la, una linea che abbraccia chi ha qualche anno in più alle spalle. Il disclaimer potrebbe proseguire poi con ulteriori differenziazioni dato che non tutti gli over 40/50 risultano distanti dalla tecnologia ma, per semplicità di trattazione, concedetemi un minimo di generalizzazione.

Ogni giorno siamo esposti alla tecnologia: la utilizziamo e spesso non ci rendiamo conto di quanto gli smartphone sempre connessi in rete o l'IoT siano in grado di semplificare le operazioni più banali, come l'acquisto di un biglietto o lo spegnimento delle luci anche fuori casa.

Una giornata funestata dalla foratura di uno pneumatico, però, ha dato il via ad una serie di eventi, quelli "a rischio panico" in cui i ritardi si accumulano, il treno parte senza di te e bisogna trovare rapidamente una soluzione per arrivare a destinazione. Così accade che ci si ritrova a dover correre per prendere il treno successivo, una situazione in cui risparmiare 5 minuti di coda alla biglietteria potrebbe "salvare la vita".

Perso il treno mi ritrovo nella stazione di un paesino della Brianza, uno di quelli troppo piccoli per avere una biglietteria e privi della macchinetta automatica. Così, mentre prendo il mio fedele S7 Edge e scarico al volo l'app di Trenord, penso a come avrei fatto in assenza di un cellulare connesso, dell'app per il biglietto e di Paypal. Si, perché nella fretta di recuperare dopo la "serie di sfortunati eventi" che mi ha portato a perdere il treno, ho dimenticato in auto il portafoglio e viaggio senza carta di credito e senza contanti: in casi estremi c'è la SIM NFC con Vodafone Pay.

Insomma, nel mondo del "SE non avessi avuto la tecnologia", il primo ostacolo della giornata mi avrebbe già fermato, impedendomi di arrivare a destinazione.

Acquistato il biglietto Trenord è tempo di passare a quello dell'ATM per la metro che fa da raccordo tra la stazione di arrivo e la stazione centrale. Anche in questo caso arriva in aiuto Paypal e l'applicazione. In treno è più facile compilare i campi della registrazione e ottenere il biglietto della metropolitana, un biglietto virtuale con codice QR da leggere ai tornelli predisposti. Potrei acquistare anche il nuovo biglietto del Frecciarossa ma decido di aspettare: i tempi sono davvero stretti e, qualora Trenord o la metropolitana dovessero portare un ritardo, rischierei di "buttare" i soldi. Così decido di attendere l'arrivo in stazione: non c'è tempo di fermarsi in biglietteria, non posso usare le macchinette automatiche e mentre a passo spedito corro verso il binario acquisto il biglietto del Frecciarossa con l'aiuto del solito, immancabile, Paypal. Finalmente sono sul treno e, in attesa dell'arrivo, apro MyTaxi che mi servirà poi per arrivare alla meta finale dalla stazione di Bologna.

Insomma, un viaggio da annullare si è trasformato in un viaggio recuperato grazie a quell'ecosistema che si è creato intorno ai moderni smartphone a alla digitalizzazione di pagamenti, servizi e prenotazioni: come facevamo 15 anni fa quando nulla di tutto ciò era realtà? Sicuramente perdevamo più treni, costretti alla fila in biglietteria che avrebbe portato via dai cinque ai dieci minuti che diventano fondamentali quando bisogna correre da una stazione all'altra e prendere le coincidenze tra più mezzi.

Servizi online, IoT e domotica

Assorto nei pensieri mentre viaggio verso la meta (ovviamente il WiFi del Frecciarossa non funziona mai), la mente approfitta quindi per spaziare verso le altre operazioni quotidiane con lo smartphone che hanno cambiato, in piccolo, la vita di tutti.

Così ritorno all'ultima volta in cui sono entrato in un negozio fisico, una catena di elettronica di consumo dove ho cercato - invano e in emergenza vista la rottura del PC e la necessità di acquistare una tastiera Bluetooth per lavorare con il tablet - di comprare qualcosa. Ovviamente l'unica disponibile era in riordine e sarebbe arrivata dopo due giorni: nella tratta dal centro commerciale al parcheggio avevo già ordinato lo stesso modello su Amazon, a prezzo inferiore, con la consegna prevista per il giorno successivo.

Poi ripenso all'ultima volta che ho utilizzato la stampante per un biglietto: anche in questo caso bisogna andare indietro nel tempo dato che, ormai, il biglietto elettronico tramite smartphone è una realtà se non addirittura uno standard per i viaggiatori 2.0. La stessa cosa vale per le tessere fedeltà dei vari centri commerciali, o per la carta di credito, spesso lasciata a casa dato che l'NFC su smartphone diventa sempre più diffuso così come iniziano a diffondersi, anche in Italia, i punti abilitati a questa tipologia di pagamento. E quando non lo accettano ci sono sempre gli accordi come quello che permette di fare benzina pagando con Paypal.

Parlando di auto, anche Autogrill ha stretto un accordo con Paypal per pagare con lo smartphone e, in generale, sono sempre di più i player del mondo dei pagamenti digitali che offrono servizi per chi viaggia e per le quattro (o due) ruote. Così i sistemi di infotainment connessi, oltre a permettere di cercare su Google dall'auto, consentono di trovare e pagare il parcheggio direttamente dalla vettura e sfruttano la SIM di bordo o la connessione con lo smartphone per la sicurezza. I più pigri possono già farsi consegnare la spesa o gli acquisti di Amazon direttamente nel bagagliaio dell'auto e trovarsi quindi il proprio pacco nel parcheggio dell'ufficio (Smart e DHL e Volvo). E che dire poi dell'app di Mister Lavaggio? Con pochi click potrete prenotare il lavaggio in qualsiasi zona coperta dal servizio: entrate in ufficio, in un museo, al centro commerciale o lasciate la vettura sotto casa, chiamate i "lavaggisti" e, se non vi serve la pulizia degli interni, non sarà necessario neanche consegnare le chiavi!

E se si dimentica il parcheggio dell'auto? Ci sono forse decine di app in grado di ricordarcelo ma, grazie all'IoT, con la scatola nera su auto e moto (in questo caso un lucchetto "smart") ho la posizione GPS e in più l'avviso in caso di tentativo di furto.


La eCall permette poi di avvisare automaticamente i soccorsi con una chiamata automatica che comunica l'avvenuto incidente e la posizione dell'auto nella lingua del Paese in cui ci si trova, aprendo in seguito un canale voce che permette agli occupanti di parlare con gli operatori dei servizi di emergenza...e si sta diffondendo anche sulle moto.

Insomma, è chiaro che la connettività alla rete "always on", gli smartphone e l'Internet of Things hanno dato il via ad una rivoluzione silenziosa nella vita di tutti i giorni. Basta considerare anche la pletora di applicazioni per la domotica come il termostato o le lampadine intelligenti (come le Hue di Philips o Netatmo): con questi sistemi non serve spegnere la luce o il riscaldamento visto che il tutto avverrà automaticamente sfruttando il GPS del cellulare. Si esce di casa? Il sistema va su "off" e ritorna su "on" quando ci avviciniamo alla nostra abitazione e, se avete una videosorveglianza con antifurto intelligente, anche l'attivazione e disattivazione della sicurezza in casa sarà automatica! In tema di videosorveglianza, poi, ci sono anche telecamere che mi consentono di controllare il gatto a distanza e giocarci facendogli rincorrere un piccolo rover dotato di telecamera!

Non mi ritengo certo il "re" della domotica, dell'IoT e delle app su smarthone, specie considerando che per IoT e domotica vanno spesso affrontati costi non indifferenti per trasformare la nostra vita "analogica" in una vita completamente digitale. Quanto descritto, quindi, si basa su un'esperienza alla portata di tutti, sia come costi che per quanto riguarda la facilità di utilizzo di dispositivi e servizi connessi.

Certo, ci sono alcuni ostacoli da affrontare e, oltre ai rischi di attacchi e vulnerabilità che diventano più pericolosi nel caso dell'IoT, il più fastidioso è quello della pletora di account da creare, di password da ricordare e di accessi da effettuare. Manca ancora una vera e propria identità digitale unificata, standard e universale che permetterebbe di tagliare ulteriormente i tempi per le registrazioni online, magari sfruttando il sensore di impronte digitali o altri riconoscimenti biometrici ormai sempre più diffusi su smartphone e computer.

Mentre ordino la cena su JustEat dal mio smartphone pagando con Paypal o carta di credito (si, ho il brutto vizio di non avere neanche i contanti per pagare la pizza a domicilio), rifletto proprio su questo punto, sperando in un giorno in cui scaricherò un'app, toccherò il sensore d'impronte o verrò riconosciuto da Windows Hello e non dovrò inserire i miei dati nel solito, noioso, form di registrazione...



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Commenti

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Bestme1

E meno male. Sono passati due anni :)

Gef

Beh oggi non è più così

Trollana

Questo articolo è un fake: con un S7, nella realtà, rimaneva senza batteria tra l'acquisto del primo biglietto del treno e quello dell'ATM

Andrew23

Non se è scarico

NihilGuru

Troppo patriottismo. Ormai son finiti gli anni de IlBelPaese. Produciamo ancora il lusso ma vendiamo molto poco. Non si aggiusterà nulla prima di 20 anni almeno. Siamo fessi noi, a fare scelte sbagliate, indi per cui i lamenti non sono consentiti.

Mario Marchese

Beh, questa è una nuova malattia psichica ampliamente dimostrata, basta vedere i danni che ha provocato in Giappone o korea del sud che sono iper connessi ovunque, passando la gran parte della giornata se non addirittura tutta davanti ad uno schermo PC o telefono che sia è destinato a crescere.questo problema soprattutto in Europa.

M3r71n0

Evviva la sincerità e buon Natale :D
Bell'articolo.

Stefano Ferri

Stiamo semplicemente esagerando !

Pinco Pallo

Kit di gonfiaggio? Pochi € anche in aftermarket

ironmel

ho la patente sempre dietro perché "attaccata" al cellulare (tasca porta tessera adesiva) ;)

ironmel

eheh capisco ma conta che é un paesino dimenticato persino dai ladri. inoltre il la carta di credito é assicurata come tutte e puoi bloccarla visto che arriva una notifica al minimo utilizzo. i contanti erano una cifra irrisoria e la patente é sempre attaccata allo smartphone (é una di quelle tasche adesive porta tessera che si attaccano alla cover)

ironmel

se devo essere sincero si, sarei tornato a prenderlo e a quel punto avrei preso la moto per recuperare il tempo perso facendomi il viaggio al freddo ma riuscendo comunque a non perdere gli incontri della giornata ;)

ironmel

che la macchina non aveva...

ironmel

sfido a trovare qualcuno che resta inebetito e immobile quando gli cade lo smartphone...di solito volano parole e gesti! la ruote di scorta...ad avercela! ormai sono quasi sparite e spariranno sempre di più dalla circolazione, ci sono solo i kit perché i produttori tagliano sia sui costi che sul peso dell'auto!

Andrej Peribar

Tks.

Buon natale anche a te.

Michele M.

E' sempre un piacere leggerti Andrej :) Buon Natale!

Alessandro

Ci sono tanti corsi gratuiti di lingue, quindi perché mai uno dovrebbe partire senza sapere una parola? Bisogna essere proprio sprovveduti/addormentati

Gef

Devi avere anche il cervello c(i)eco, sorry te lo dico io dimwit

Gef

Più che tristezza mi fa pena

Riccardo33

E poi un giorno nella fretta ti cade lo smartphone, si rompe il display e rimani lì inebetito a fissarlo, terrorizzato ti guardi attorno smarrito, conscio che non potrai più fare nulla.

P.S.
Il tutto maledicendo il giorno in cui non hai voluto imparare a cambiare una ruota.

Riccardo33

Grazie per averlo detto.

olè

si l'industria navale è un fiore all'occhiello e rappresenta una cosa come il 40% del fatturato italiano, se non di più, comunque non mi aspettavo hype dal mio commento anche perchè era un commento lungo e la gente non vuole leggere... in ogni caso mi fa molto piacere che almeno una persona la pensa come me! :)

kasperbau

Perfettamente d'accordo !!

Bestme1

Sì, tutto bello, ovvio. Ma in Italia ci sono ancora i piani Internet da 1-2 GB, quando il minimo dovrebbe essere almeno 5 GB a €5 al mese!

Fabrizio

Nicchia all'interno delle aree di specializzazione di economia, sulle quali puoi andare a fare poi specialistica/master: generalmente sono Management, marketing, finanza, accounting, supply chain e business informatics (con poi vari mix fra di loro).

In breve, io ho fatto la triennale in management che non mi era piaciuta affatto, vista la marea di corsi inutili ma tosti (tipo i vari diritti). Però poi mi sono trovato benissimo in questo master/specialistica in inglese in international management dove avevo quasi tutti i corsi a scelta, quindi ho deciso di focalizzarmi su quelli di marketing strategico e informatica/business intelligence & big data (avendola già studiata bene alle superiori). Da lì le varie esperienze in Germania, poi in Italia per stage & tesi in azienda in ambito digital automotive, poi ancora Germania, e adesso sono rientrato nuovamente in patria a lavorare visto che mi hanno offerto un progetto e contratto molto molto interessante.

Diciamo che senza le esperienze all'estero e la focalizzazione su area/industry sarebbe stata difficile trovare lavoro, perchè rischia di essere uno dei tanti.
Ti consiglio di cercare di capire al più presto quale delle aree ti piacerebbe di più e poi fai la specialistica in quella direzione.
Altro consiglio, d'estate fai almeno uno stage, anche se breve e non retribuito, ti sarà molto utile dopo. Fai conto che all'estero fanno tutti 1-2 stage alla triennale e almeno 1 alla specialistica, dobbiamo essere in pari con la concorrenza :)
Il settore smartphone & elettronica è un po' complicato, in Europa si fa' poco (solo implementazione di marketing & sales). Not bad ma è difficile costruirci una carriera, visto che comunque i profitti sono bassissimi tranne che per Apple.

Ovviamente quello più remunerativo è la finanza dei mercati, ma solo se riesci a entrare in una banca d'investimento top. Tra l'altro con orari allucinanti.

Luigi L

Beh, questo è oro puro per me, e ti ringrazio per le dritte.

Per quanto riguarda l'economia mista all'informatica, ti dirò che forse potrebbe essere proprio la strada da seguire, difatti all'inizio stavo quasi per scegliere scienze informatiche ed il mio prof di informatica me lo consigliò caldamente, ma a dire la verità il modo in cui se ne parlava (farai il programmatore a vita sottopagato eccecc dicevano tutti) mi ha portato alla conclusione che alla fine non facesse per me.

Poi economia in realtà in questo secondo anno mi sta iniziando a piacere, e penso che forse non ho fatto la scelta sbagliata, vedremo...

Una domanda ce l'avrei, cosa intendi per 'trovare una nicchia' esattamente? Un settore, tipo quello degli smartphone oppure intendi altro?

Se puoi mi farebbe piacere conoscere la tua esperienza, ad esempio le scelte che hai fatto e se sono risultate giuste (ad esempio il tipo di master che hai scelto/il settore che hai scelto).

Sinceramente sto cercando di raccogliere quanti più feedback possibili, anche perché studiare senza avere un meta/obiettivo non è proprio il massimo per me

Fabrizio

Bella domanda!
Assolutamente l'inglese e un'esperienza all'estero prima che puoi sono essenziali, consiglio di evitare mete banali (tipo Spagna), ma punta a Paesi che diano una spinta al CV, quindi sicuramente Germania, Olanda, Danimarca, Scandinavia ecc, ovviamente offrono tutti corsi e lauree intere in inglese (non devi andare a studiare in svedese XD).
Se puoi fai tutta la specialistica/master (sostanzialmente sono la stessa cosa) all'estero, fai conto che in suddetti Peasi le università sono quasi gratuite, paghi cifre nell'ordine dei 130/150 euro all'anno per università top.
Per economia guarda i ranking (tipo quelli del Financial Times), entrare in quelle università ovviamente è difficile ma se esci bene dalla triennale e te la cavi con l'inglese non è impossibile.
La cosa più importante però è trovare l'indirizzo che ti piace: neanche a dirlo adesso la domanda è tutta su "Business Informatics" e profili misti fra economisti e data scientist. Se ti piace quel mondo hai la strada spianata anche se ovviamente servono competenze tecniche di rilievo su software tipo R/SAS e simili.
C'è molta richiesta anche sul digital marketing (seo/social media/ecc), ma è un po' una bolla e le possibilità di carriera sono limitate.
Ovviamente anche le cose classiche tipo Finanza, Accounting, Supply Chain e Management via vanno bene, l'importante è trovare la nicchia che ti piace e poi diventare bravo in quell'ambito, magari facendoci la (o le) tesi a riguardo.
Se hai bisogno di altre info chiedi pure!

Danny #Mainagioia

Si vabbè, era un esempio un po' esagerato-ironico :)
Cmq si, i fumatori devono avere il pacchetto in tasca sempre sennò stanno male e hanno l'ansia.

PSeeCO

Se leggi fino in fondo vedrai che è esattamente la mia conclusione ;-)

Paolo

Ahahahah!! Grande!

Philip

Io compro solo online...vado nei negozi vedo e provo poi trovo il prezzo online e compro online

Philip

No scusa non concordo con la tua premessa. Io ho 48 anni e molte volte sulla tecnologia do dei punti ai "millennial". Sono cresciuto con i computers dai primi vic20 e zx spectrum e poi con i primi cellulari seguendo sempre gli sviluppi tecnologici e come me ci sono altri over 40. I millennial di trovano la pappa pronta noi l'abbiamo vissuta, assaporata e seguita nel suo sviluppo.

franky29

non lo dicono così entri comunque e puoi cedere e comprare qualcosa altro xD

Luigi L

Diciamo che avrei bisogno anch'io di un bel po' di dritte, visto che frequento anch'io economia e commercio (2° anno).

Sinceramente io sto cercando di migliorare il mio inglese per il momento, ma per quanto riguarda una possibile specialistica non ne ho assolutamente idea.
Del tipo, meglio una specialistica o fare direttamente un master? Che tipo di specialistica/che tipo di master?

Cioè le domande sono talmente tante ma purtroppo trovare risposte è veramente difficile, se lo chiedi ai prof pare che non ne sappiano un cªzzo, e questa è l'assurdità del sistema italiano, del tipo "tu studia che poi si vedrà", sì ma quando, e soprattutto cosa?

Body123

Cioè posso pure non fumare per varie ore però so che se volessi farlo avrei il pacchetto in tasca, questo volevi dire?

Non è azzeccatissimo come paragone perchè le sigarette lo trovi sempre un tabacchino/distributore. Il cellulare se lo hai lasciato a casa o è scarico (e non hai powerbank) non puoi farci niente.

Body123

"E cmq Praga è una città così sicura che in pieno centro non ebbi alcun problema a comprare dell'ottima Maria con vari consigli per dove cercare le migliori prostitute."

Ma che vuol dire. Sulla rambla (un viale enorme) a Barcellona c'erano pusher che gridavano come fossero al mercato "marijuana, hashish, cocaina" (ve lo giuro!) mentre camminavano ma non per questo definisco una città non sicura. Non mi hanno mica preso il portafogli, preso i soldi e dato l'erba senza il mio permesso. Sono semplicemente quegli argomenti "border line" per uno stato, che magari non ha il coraggio di rendere totalmente legali ma comunque sono super tollerati.

Fabrizio

Una specie di scambio, ho fatto il primo anno del master in Italia e il secondo in Germania (in Inglese).
Il problema è che nei lavori da "economista" devi comunicare in modo perfetto per cui tante aziende chiedono il tedesco a livello madrelingua, io ho il C1 ma non è bastato.
Però quella esperienza mi ha aiutato a trovare un gran bel lavoro in Italia adesso.
Alla tua amica consiglio di studiare bene la lingua e cercare di spostarsi su lavori che sono un mix fra economia e ingegneria, come la consulenza aziendale.
In quel settore l'offerta minima che ho visto sono 45k (quando la stessa azienda per lo stesso livello in Italia ne offre 24)

Body123

Torino, perché?

Danny #Mainagioia

Come con le sigarette insomma...

Luigi L

Eh vabbè, che ti devo dire, stúpida non lo è per nulla.
Il tedesco ovviamente non lo conosceva quando andò per la prima volta, sinceramente mi ha detto che là sono più ricercati gli ingegneri che gli economisti (nel senso che vengono pagati di più).

Comunque sì, si parla di stage, ma si vede che non aveva trovato nulla di meglio, no?

Comunque una curiosità, hai studiato in Germania in che senso, con l'Erasmus?

Pinco Pallo

E pensare che, era sufficiente montare la ruota di scorta...

Fabrizio

Beh lasciamelo dire ma ha qualche problema la tua amica.
Io ho studiato economia in Germania e i contratti full time partono da 40K lordi annui (fino a 70/80K), anche se spesso è importante sapere bene il tedesco.
Discorso diverso ovviamente se è in stage

matteventu

Certo che li guadagni anche senza laurea, magari non subito e non così facilmente ma comunque ce la fai.

Ma parlavamo di *primo lavoro* per un *neolaureato*.

E per la maggior parte dei lavori non serve parlare la lingua tanto bene da essere indistinguibile da un inglese nativo.

Non avevo mezzo aggancio io. Zero assoluto.

Fabrizio

Concordo, il grosso problema dell'Italia rimarrà sempre la mentalità e l'inciviltà della gente.
Dopo 1 anno e mezzo in Germania è stata dura rientrare

Svasatore

Genio, vorrei vedere cosa intendi per sapere la lingua come si deve.

Svasatore

Quei soldi li guadagni anche senza laurea in UK.
Tu la fai semplice, ma non é così.
Conoscere la lingua come si deve parlando dell'inglese richiede anni e non parlo dell'inglese universitario o comunque ottimo, parlo che non riescano a riconoscere che sei straniero.
In questi anni fai un lavoro diverso dal tuo e invecchi, perché dovrebbero prenderti?

Ho come l'impressione che se scaviamo tu non ti sei semplicemente venduto, avevi agganci.

Svasatore

Cosa.

Svasatore

1100 netti per 7 ore al giorno per 5 giorni alla settimana li fai solo con le mance.
Se stai al banco non le prendi.
Vuol dire avere una paga ben più alta di quella minima, che per un ragazzo senza esperienza non esiste.
Comunque dammi il nome che ho amici che farebbero volentieri a cambio con le loro 240 ore mensili e stessa paga.

Bho sull'esperienza nel merito tuo non la giudico. Troppo personale come visione quando si parla di educazione dei figli.
Di certo ti posso dire che ho visto ragazzi passare esami nelle università italiane, che all'estero ti guarderebbero come un pazzo. In quel caso dubito che fare un lavoretto estivo, per di più ben retribuito, possa accrescere la tua maturità.
É tutto relativo, dipende dalla cultura personale. Scordati di vedere molti laureati che non vorrebbero un lavoro come si deve, anche all'estero, ma da stranieri non si é privilegiati come tuo figlio.

matteventu

Certo.

Massi91

Esattamente il motivo x cui ho tolto fb, 80 messaggi di auguri su Fb, L'anno dopo 5/6 -.-"

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