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Aquila in volo! Il drone di Facebook al debutto in pista

22 Luglio 2016 16

Il Connectivity Lab di Facebook ha lavorato senza sosta nell'ultimo anno, raggiungendo finalmente l'ultimo stadio di sviluppo prima dell'effettivo impiego di Aquila, il drone capace di volare sopra zone remote del globo per portare connettività. Il primo volo è stato completato con successo il 28 giugno scorso: Aquila è decollato dalla desertica Yuma, in Arizona, scorrazzando ben 96 minuti a fronte dei soli 30 previsti.

Sono serviti due anni di sviluppo per portare in aria questo inedito prototipo, capace di volare a 18 e più km di altezza e trasmettere segnale di rete a terra, sfruttando oltretutto la sola energia fotovoltaica per alimentare le quattro eliche anteriori. Le dimensioni sono più che notevoli, con un'apertura alare identica a quella di un Boeing 737 e un peso di soli 453 kg, ancora troppo secondo le intenzioni del team che ci sta lavorando. Tutta la struttura è chiaramente realizzata in fibra di carbonio, ma pesano motori e batterie.


Davvero eccezionale l'efficienza energetica raggiunta, quando Aquila è in volo all'altezza di crociera di 18 km il suo consumo è pari a 5000W, come tre asciugacapelli messi insieme. L'obiettivo è ridurlo ulteriormente, ma già adesso i pannelli fotovoltaici sono in grado di immagazzinare l'energia necessaria a far volare il drone anche di notte, permettendo un utilizzo continuativo per interi mesi.

Il suo sistema di navigazione lo fa volare autonomamente, ma da terra c'è comunque un team di ingegneri, piloti e tecnici che monitorano di continuo l'andamento. Nonostante questo aspetto 'stealth', Aquila viaggia a velocità molto ridotte, l'obiettivo principale è infatti l'efficienza energetica e la connessione con altri membri della flotta: quando si troverà alle quote più alte, con meno resistenza dell'aria, potrà comunque viaggiare a circa 128 km/h.


Per la comunicazione Aquila sfrutterà un nuovissimo sistema laser, lo abbiamo visto in azione lo scorso anno, capace di trasferimenti dati 10 volte più veloce rispetto agli attuali sistemi. Cruciale la precisione, pare che il laser sia in grado di mantenere la posizione del segnale luminoso su una monetina da 10 centesimi in movimento e fino a 17 km di distanza.

Adesso è quindi arrivata l'ora dei test in volo, che continueranno per tutto il prossimo anno con il preciso obiettivo di migliorare le prestazioni, viaggiare più a lungo e consumare meno energia. In ultimo si testerà il sistema di comunicazione e trasmissione dei dati, questi immensi 'router wireless' daranno prima o poi accesso alla rete a chi non se lo può permettere.


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Commenti

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Giorgio

Quindi l'obiettivo è portare internet nelle zone più remote del globo.. immagino che se non hanno ancora internet allora non hanno neanche computer in grado di captare questi segnali... per non pensare alle persone che ci vivono e che non hanno la minima idea di che cosa sia internet o addirittura Facebook.

Gianni

Questo costo sta in aria tre mesi grazie alla sua apertura alare che gli permette di planare e usare poca energia per rimanere in volo. Inoltre i panelli solari ricoprono la suddetta apertura alare. Un quadricottero non potendo planare non riuscirebbe mai ad ottenere un risultato simile.

Fez Vrasta

come tengono in aria questo coso immagino.

Giacomo

Tipo i paesini dell'Italia? Haha

Gianni

e come lo tieni in aria 3 mesi un quadricottero?

Giuliano

Che spettacolo :)

Mongomeri

I palloni aerostatici (tipo il progetto Loon di Google) non sono ancorati a terra, ma viaggiano sfruttando le correnti (che ad alta quota sono più o meno prevedibili). L'idea è quella di farne una rete così estesa che, pur muovendosi, possa coprire tutto il globo.
L'idea di Facebook non è poi tanto diversa, ma anziché i palloni utilizza questi velivoli che dovrebbero volare ininterrottamente per 3 mesi, alimentati dall'energia fotovoltaica: in sostanza, con una rete di droni che copre un'area circolare di circa 7500km2 per esemplare, ci vorrebbero relativamente pochi droni per coprire regioni enormi.
Ovviamente sono dati teorici perché l'orografia dei Paesi non è certamente piana e anche il numero di connessioni gestibili da ogni singolo drone non è illimitato: parlando solo teoricamente, basterebbero una quarantina di questi velivoli per coprire tutto il territorio italiano.

Fez Vrasta

Parlo a livello di struttura, logicamente non intendo di usare uno di quelli consumer lol

Dany

Direi proprio che non è la stessa cosa

Fez Vrasta

Ok ma a questo punto non sarebbe piu' semplice far volare un drone in stile classico, tipo quelli che si comprano per uso consumer? mah

M_90®

sempre interessanti questi progetti per le zone più remote del mondo.

Dany

Me lo sono chiesto anch'io, ma forse è per fare in modo che si possa muovere più velocemente da un posto all'altro in caso di bisogno o interventi di riparazione, non penso che in ogni caso ci siano problemi di segnale, quest'ultimo ha un diametro di 60 miglia (Superiore alla distanza che separa Messina da Catania per fare un esempio), con un ampiezza del genere può volare in tondo sopra qualunque città di quelle zone e fare in modo che comunque ci sia sempre un buon segnale in ogni parte

italba

Si muovono pure i palloni aerostatici, quando c'è il vento... Si potrebbe provare con un dirigibile, i cinesi ne hanno fatto uno a energia solare

Fez Vrasta

Non ho capito come mai dovresti usare un coso del genere che si muove invece che un pallone areostatico (o comunque qualcosa di fisso). Immagino che la connessione la si voglia offrire continuamente, non solo quando l'aereo ti passa sopra..

Tizio Caio

eh bella domanda, o si collegano ai satelliti e fanno da ripetitori. Non penso si colleghino a terra perchè questi vengono utilizzati dove non c'è segnale delle classiche antenne. Insomma non ti so rispondere XD

Gios

Bel progetto, non c'è che dire.
Una domanda i droni creano tra di loro una rete di controllo per il volo ma dal punto di vista della comunicazione dati creano una rete tra di loro e poi si appoggiano tutti ad una serie di stazioni base a terra o in altro modo?

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