Tutti i prezzi sono validi al momento della pubblicazione. Se fai click o acquisti qualcosa, potremmo ricevere un compenso.

Ericsson Mobility Report: 5 MLD di abbonati alla rete mobile, e nel 2018 l’IoT supererà gli smartphone

01 Luglio 2016 3

La società svedese Ericsson ha pubblicato il Mobility Report 2016 in cui viene descritta l’evoluzione in corso verso la cosiddetta “Networked Society”, evidenziando nello specifico i cambiamenti in atto che porteranno presto i prodotti connessi all’Internet delle Cose a superare il numero di smartphone collegati alla rete nel mondo.

Nel primo trimestre dell’anno sono state registrate 7,4 miliardi sottoscrizioni ai servizi mobili, con una crescita su base annua del 3%. Come facilmente prevedibile, l’India è il Paese che ha mostrato un maggior tasso di crescita, con 21 milioni di nuove sottoscrizioni su un totale di 63 milioni a livello globale. Ancor più consistenti sono i numeri relativi alle sottoscrizioni mobili a banda larga, che nel solo Q1 2016 sono incrementate del 20% su scala annua, mentre sono 150 milioni le nuove sottoscrizioni LTE per un totale di 1,2 miliardi di sottoscrizioni attive a livello mondiale. Il cambio generazionale verso le ultime tecnologie è particolarmente evidente se si confrontano tali dati con le sottoscrizioni ai servizi GSM/EDGE, diminuiti nei primi tre mesi dell’anno di 70 milioni.


Il terzo trimestre 2016 rappresenterà poi un momento epocale: sarà infatti previsto il sorpasso delle sottoscrizioni correlate agli smartphone su quelle dei “feature phone”. Il risultato è a dire il vero prevedibile, considerando il fatto che nel Q1 2016 gli smartphone venduti rappresentano l’80% dell’intero mercato della telefonia mobile mondiale.

A incidere in modo particolare su questi valori è il numero di sottoscrizioni inattive: ciò ha portato ad avere un numero di sottoscrizioni totali superiore non solo al numero degli abbonati, ma anche al numero di abitanti in diversi Paesi.

Entro il 2021 gli abbonamenti alla banda larga mobile raggiungerà i 7,7 miliardi, pari all’85% del totale. Ciò sarà poi facilitato dall’immissione sul mercato delle reti 5G, tramite le quali i prodotti connessi all’IoT aumenteranno sensibilmente la loro presenza sul mercato. I Paesi che guideranno il passaggio dalla rete 4G al 5G saranno in particolare la Corea del Sud, il Giappone, la Cina e gli Stati Uniti, prevedendo entro la fine del 2021 circa 150 milioni di sottoscrizioni attivate.


Nell’attesa della diffusione del 5G, le reti LTE proseguiranno la loro crescita assumendo la leadership mondiale nel 2019. Ad oggi le sottoscrizioni alla rete LTE sono 4,3 miliardi, decisamente superiori rispetto al solo miliardo registrato nel 2015. Si pensi inoltre che, ad oggi, la tecnologia ancora più diffusa a livello planetario è quella GSM/EDGE, situazione dovuta essenzialmente ai mercati in via di sviluppo.


A farla da padrona sul mercato sono oggi gli smartphone, strumento attraverso il quale la maggioranza delle persone nei Paesi in via di sviluppo si avvicina per la prima volta ad internet. Se nel 2012 si è raggiunto il primo miliardo di sottoscrizioni di smartphone e nel 2013 la quota è raddoppiata, nel 2021 si toccheranno per la prima volta 6,3 miliardi di sottoscrizioni grazie specialmente all’apporto dei Paesi appartenenti alle aree dell’Asia Pacifica, del Medio Oriente e dell’Africa.


Nei prossimi anni Ericsson prevede una evoluzione evidente dei prodotti connessi all’Internet of Things (auto, elettrodomestici, elettronica di consumo), in grado di superare gli smartphone già nel 2018. I device dell’IoT cresceranno ad un tasso annuo del 23% tra il 2015 e il 2021, e raggiungeranno addirittura le 16 miliardi unità nel mondo su un totale di 28 miliardi di device connessi alla rete (contro gli appena 400 milioni di dispositivi IoT connessi tramite sottoscrizioni cellulari nel 2015).


Chi subirà una crescita maggiore saranno i prodotti connessi tramite IoT cellulare, stimati raggiungere quota 1,5 miliardi nel 2021. In questo caso sarà l’Europa Occidentale a guidare il mercato, grazie soprattutto alla crescita delle auto connesse.


Per quanto concerne la tecnologia VoLTE, lanciata per la prima volta nel 2012, sono state 100 milioni le sottoscrizioni nel 2015. Tale valore è destinato anch’esso a crescere fino a 2,3 miliardi entro il 2021, specialmente in Paesi come Canada, USA, Giappone e Corea del Sud. L’incremento del volume dei servizi VoLTE risulta dunque essere marcato nonostante in diversi Paesi sia stata registrata la presenza di barriere dovute al pagamento di quote aggiuntive rispetto all’abbonamento base. Ad aprile 2016 si contano circa 340 smartphone sul mercato che supportano tale tecnologia.


Un ulteriore aspetto notevolmente – e comprensibilmente – in crescita è il traffico internet generato da mobile. Osservando il grafico qui sotto riproposto, è davvero interessante osservare l’incremento del traffico web rispetto a quello voce, piccola percentuale del traffico totale caratterizzato tra l’altro da un andamento pressoché costante nel tempo. Si pensi che il traffico dati è cresciuto del 10% su base trimestrale e del 60% su scala annua. Tale crescita è dovuta essenzialmente all’incremento del numero di smartphone utilizzati, nonché al sempre maggior consumo di dati per utente. In questo caso, sono gli USA a dominare il mercato con il più elevato livello di consumo dei dati su base mensile per smartphone attivo. Nel 2021 saranno 22 i GB consumati in media da ciascun utente possessore di smartphone, contro i 18GB in Europa e i 7GB in Asia Pacifica.


Dopo aver osservato la crescita attesa del consumo dei dati sulla rete, è interessante focalizzarsi sulle principali fonti che genereranno tale incremento. Il traffico video da mobile è destinato ad aumentare del 55% su base annua entro il 2021, rappresentando il 75% dell’intero traffico mobile. A seguire si prevedono incrementi del 41% per il social networking (ma in termini relativi lo share calerà dal 15 al 10%), il 37% per l’audio, il 35% per il download di software, il 25% per la navigazione web e il 19% per il file sharing. Ovviamente la tipologia di traffico dipenderà anche dal dispositivo utilizzato: i tablet, ad esempio, saranno associati ad una visione privilegiata dei video, e gli smartphone saranno impiegati per la visualizzazione di clip brevi e per la condivisione di contenuti sui canali social. In sintesi, il 70% del traffico di dati da dispositivo mobile sarà generato nel 2021 dai video. A farla da padrona all’interno di questa categoria è ancora YouTube (50-70% del traffico totale), mentre Netflix – ove presente – può raggiungere quote del 10-20%.



In sintesi, all’interno del Mobility Report 2016 Ericsson mostra una realtà in forte evoluzione, in cui alla stagnazione delle vendite degli smartphone viene contrapposto un forte incremento dei servizi a cui questi possono accedere, ed in particolare ad un’evoluzione tecnologia delle modalità attraverso cui accedere ai contenuti proposti dalla rete.

Il 5G è alle porte, e con esso l’Internet of Things.


3

Commenti

Regolamento Commentando dichiaro di aver letto il regolamento e di essere a conoscenza delle informazioni e norme che regolano le discussioni sul sito. Clicca per info.
Caricamento in corso. Per commentare attendere...
Tizio Caio

il passaggio sarà moooooolto lento, e cmq ci sono già provider (fastweb) che permetto l'uso dell'ipv6 :)

Fabrizio

Quello è alla base dell'IoT, ma se non sbaglio sta già avvenendo il graduale passaggio

Alex Alban

si ma se non si passa all'ipv6 anche a livello consumer, non so quanto si andrà avanti

Recensione e Riprova Google Pixel Buds Pro, rinate con l'aggiornamento

24H con Oppo Find N2 Flip, la sfida a Samsung è servita | VIDEO

Abbiamo provato i nuovi Galaxy Z Fold4 e Z Flip4, ecco le novità! | VIDEO

Copertura 5G, a che punto siamo davvero? La nostra esperienza in città