09 Giugno 2015
Cresce l'interesse verso i wearable, tutti i chipmaker sono chiaramente in prima linea per la definizione delle soluzioni più opportune da destinare a questo settore in continua ascesa. Ad ampliare ulteriormente il suo mercato abbiamo ARM, adesso partner anche della chipmaker americana Atmel, intenzionata ad usare i suoi processori e le sue GPU per lanciarsi su indossabili e industrie automatizzate.
Le licenze che Atmel ha richiesto per il momento includono sia i processori Cortex-A7 che le unità di elaborazione grafica Mali-V500, processori display Mali-DP500 e la tecnologia ARM TrustZone. Sia la Mali-V500 che la Mali-DP500 sono capaci di garantire la risoluzione full HD con un single core, il che le rende ancora ottime per le applicazioni di device a basso consumo energetico.
Sfruttando le Mali la Atmel vuole produrre UI funzionali e compresse anche del 60 percento rispetto a quanto avviene quest'oggi:
Visto che i wearable e gli IoT diverranno sempre più piccoli, sofisticati e integrati, i SoC utilizzati nei device avranno bisogno di offrire più caratteristiche e funzionalità in meno spazio.
ARM continua ad espandere il suo portfolio clienti e proprio nei giorni scorsi ha riportato i risultati finanziari dell'ultimo trimestre, con circa £94.2 milioni di profitti ed un rispettabile 9% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Commenti
Atmel se non sbaglio fornisce i chip per le cartucce R4 del NintendoDS....