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Reti mobili in crescita ma sempre più esposte a pericoli | Infografica Arbor

27 Giugno 2013 0


Le reti mobili sono in crescita esponenziale, ne diamo notizia quasi tutti i giorni riferendoci alle implementazioni del 4G da parte degli operatori e soglie di traffico dati offerte sempre più elevate. La fame di dati è sempre più alta, tanto che esiste uno squilibrio oggettivo tra le velocità di connessione offerte (pensiamo ai 100Mbps) e le soglie mensili disponibili per gli utenti italiani; parallelamente crescono anche gli attacchi tramite rete cellulare e mobile, minacce nuove della quale bisogna inanzitutto conoscere i fini.

Arbor ha condotto una ricerca in questo campo individuando le principali vie d'accesso dei malintenzionati informatici:

  • I dispositivi mobili degli utenti finali: frodi basate su SMS a tariffazione premium, phishing SMS (SMSishing) e malware mobile sono alcuni esempi di come possano essere sfruttati per scopi illeciti i dispositivi mobili più avanzati (come smartphone e tablet) o gli utenti finali stessi che vengono dirottati verso siti o servizi Web fasulli che provvedono a ingannarli a fini di lucro.
  • Infrastrutture e/o servizi MNO: gli attacchi Distributed Denial of Service (DDoS) sono in grado di influire in maniera diretta sull'infrastruttura bersaglio, oppure possono avere un impatto su di essa (e sulla capacità disponibile) semplicemente per via dell'aumento dei volumi di traffico o dei carichi di sessione. Questi attacchi possono condurre a scarse performance di rete, ripercuotersi sui servizi per gli abbonati, danneggiare la reputazione del marchio e generare perdite di clienti.

La mancanza di visibilità dei pacchetti da parte degli opratori è uno dei problemi più importanti, il problema riguarda tutti ed i numeri dell'ultimo studio WISR lo evidenziano chiaramente:

  • 34%: ha riferito un'interruzione di servizio ai danni della clientela dovuto a un incidente di sicurezza, con un aumento del 64% rispetto all'anno precedente.

  • 57%: non sa quantificare il numero di dispositivi di abbonati collegato a reti bot o altre attività pericolose.

  • 60%: non ha visibilità sul traffico a livello di pacchetti, con minacce che, non potendo essere rilevate, non possono essere nemmeno prevenute o contrastate.

  • 45%: non sa se gli attacchi DDoS minaccino la propria infrastruttura Internet Gi.

  • 28%: ha registrato attacchi DDoS rivolti alla propria rete wireless, mentre il 25% non sa se questi attacchi siano stati il frutto di una mancanza di visibilità.

  • 16%: ha registrato traffico di attacco in uscita dagli abbonati, ma il 25% non è in grado di dire se questi abbiano originato il traffico DDoS a causa di una mancanza di visibilità.



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